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Con un epitaffio puoi omaggiare al meglio un tuo caro defunto

13 Luglio 2022
Con un epitaffio puoi omaggiare al meglio un tuo caro defunto

Perdere una persona cara causa un grande dolore e a volte non è facile ritornare a concentrarsi su tutti gli aspetti pratici da affrontare.

Sembra che in un momento del genere non si possa pensare ad altro che agli istanti condivisi e alla sofferenza di non poterli più rivivere.

Purtroppo, però, oltre al dolore è necessario far capo a tutte le pratiche che riguardano la sepoltura, le esequie, l’organizzazione del funerale e l’eventuale cremazione delle ceneri.

Dopo aver dato l’estremo saluto alla persona defunta, ci sono ancora diverse incombenze che non si possono trascurare, tra cui la realizzazione dell’epitaffio da incidere sulla lapide

Questa potrebbe sembrare una cosa da rimandare o un aspetto secondario, ma l’epitaffio ha una funzione molto importante. L’iscrizione funebre che viene posta sul sepolcro del defunto, infatti, è un messaggio intimo che racchiude la vita di una persona.

Serve per raccontare ciò che una persona è stata e quale significato ha avuto il suo passaggio sulla terra.

Noi di Onoranze Funebri La Simonetta ci occupiamo da oltre 70 anni dell’organizzazione dei funerali. Ci prendiamo cura di tutti gli aspetti che riguardano l’organizzazione di un rito funebre e la nostra agenzia ha una grande esperienza nell’incisione delle lapidi, con frasi belle e toccanti.

In questo articolo ti spiegheremo cos’è un epitaffio e come scriverlo al meglio. Abbiamo anche inserito una raccolta di frasi commemorative da scrivere sulle lapidi, per aiutarti a trovare le parole giuste per ricordare la persona cara che non c’è più.

Cos’è un epitaffio

Con il termine “epitaffio”, si intende al giorno d’oggi l’iscrizione apposta sopra una tomba.

Le sue origini sono molto antiche: secondo gli storici queste orazioni funebri vennero istituite nel V secolo avanti Cristo. Dionigi di Alicarnasso, nei suoi scritti, sostiene che furono gli Ateniesi a stabilire l’uso degli epitaffi, per ricordare i caduti durante le guerre di Maratona, Salamina e Platea.

L’uso dell’epitaffio era diffuso anche tra gli Antichi Romani che lo dedicavano alle persone illustri e potenti.

In origine era composto in versi, come una vera e propria poesia. Vista la grande diffusione dell’epitaffio, la sua struttura divenne fissa, prevedendo:

  • il preambolo: in cui si affermava che era difficile trovare parole adatte a descrivere la persona scomparsa;
  • la parte narrativa: in cui si parlava della storia di Atene e venivano raccontate le gesta dei personaggi famosi del passato;
  • la parte centrale: dove si celebravano i caduti, e si ringraziavano per il loro sacrificio in nome della democrazia ateniese;
  • l’epilogo: dove si esortavano i parenti e i concittadini a imitare le gesta dei caduti. In questa parte, l’oratore incoraggiava e consolava le famiglie dei caduti.

Il più antico epitaffio rinvenuto risale al 430 a.C., ed è un’orazione funebre di Pericle.

Il significato di epitaffio

Il termine “epitaffio” deriva dal greco “epitáphios” (letteralmente “epí” = “sopra” e “taphios” = “tomba”, “sepolcro”) e, come dice il nome, significa “ciò che sta sopra al sepolcro”.

Ai tempi dell’Antica Grecia e dell’Antica Roma, però, il suo significato era quello di orazione funebre elargita in memoriam del defunto, al fine di accompagnare gloriosamente il suo viaggio nell’aldilà e di imprimerne il ricordo eterno nelle menti e nei cuori dei restanti (proprio per tale motivo, a Roma era noto col nome di “laudatio funebris”, ovvero lode funebre).

Riportando le parole di Platone, l’epitaffio è “un discorso che elogerà adeguatamente i morti ed esorterà gentilmente i vivi, facendo appello ai loro figli e ai loro confratelli affinché imitino le virtù di questi eroi e offrendo consolazione ai loro padri, alle loro madri e ad ogni loro avo superstite.”

Con il significato vero e proprio di “iscrizione sopra una tomba“, il termine “epitaffio” inizia invece ad essere utilizzato in Italia nei primi del Trecento.

Da allora fino ad oggi, l’epitaffio rappresenta ancora l’ultimo solenne messaggio dedicato al defunto dai propri affetti terreni, ma allo stesso tempo assume anche la nuova concezione di epigrafe sempiterna.

L’obiettivo dell’epitaffio considerato in questi termini è dunque non soltanto quello di onorare e rimembrare chi non c’è più, ma anche di permetterne la conoscenza postuma e imperitura da parte dei viandanti passeggeri all’interno di un cimitero, i quali, trovandosi di fronte alla tomba di uno sconosciuto, possono grazie alla lettura di esso interiorizzare uno spiraglio della vita perduta dell’individuo lì giacente.

Il contenuto di un epitaffio non è univoco: come vedremo nel prossimo paragrafo, la maggior parte delle volte è un breve messaggio in cui vengono riportate le qualità del defunto e i risultati da lui ottenuti in vita; in altri casi, invece, può essere rappresentato da una poesia, o da una frase ad effetto che faccia riflettere sul significato profondo dell’esistenza e della sua ineluttabile fugacità.
Non di rado, gli epitaffi possono riportare anche un sagace motto ironico, il cui compito è quello di sdrammatizzare, per quanto possibile, il ricordo della perdita del proprio caro.

A cosa serve un epitaffio

epitaffio su lapidi

Come abbiamo detto, l’epitaffio inteso nel significato odierno è un modo per raccontare e per far sopravvivere alla morte l’essenza di una persona cara, in quanto le incisioni sulle lapidi sono iscrizioni che restano per sempre e vengono trasmesse ai posteri. Per questo motivo è importante pensare bene a cosa scrivere e come raccontare chi era il defunto.

Non è facile racchiudere in poche righe quello che una persona ha rappresentato, soprattutto quando si hanno molti ricordi e tanti momenti condivisi.

Sembra che le parole non siano mai abbastanza, soprattutto in un momento di grande dolore.

Per scrivere un buon epitaffio, bisogna pensare bene alla vita e alle sensazioni che ci ha lasciato la persona che è scomparsa.

Qual è stato il messaggio che ha trasmesso durante la sua vita? Quali sono i ricordi che ha lasciato? Quali tratti l’hanno contraddistinta? 

Annotare questi aspetti può dare diverse indicazioni su come scrivere un epitaffio che possa descrivere bene il defunto. Per svolgere questo compito, è necessario prendersi un tempo in cui riflettere con calma.

Alla lista è importante aggiungere i punti principali della sua vita e del suo trascorso, le attività in cui era abile, le sue qualità, i tratti della sua personalità.

Cosa diceva spesso? Perché verrà ricordato? Cosa lo rendeva unico?

Si può anche citare una frase che amava dire, il soprannome con il quale lo conoscevano tutti, la frase che racchiudeva la sua filosofia di vita. Oppure si può pensare ai momenti intensi della sua vita, divertenti, ironici o particolarmente toccanti.

Oltre a questi aspetti, è importante inserire anche il ruolo ricoperto nella vita, come la professione, i riconoscimenti oppure lo status di genitore, figlio, nonno.

L’epitaffio è anche un testo in cui è possibile lasciarsi andare all’emotività, senza dover temere alcun giudizio.

Vediamo come si scrive un epitaffio.

Come scrivere un epitaffio

incisione epitaffio

Dopo aver assembrato tutte le informazioni possibili, è il momento di raccogliere le idee e iniziare a pensare al testo da incidere sulla lapide.

In genere, si tratta di un testo breve, di circa due righe, per cui è necessario scremare le informazioni (poiché lo spazio sulla lapide cimiteriale è molto ridotto).

Per fare un buon lavoro, bisogna focalizzarsi su tre aspetti principali che rappresentano bene la persona scomparsa. In questa fase è bene anche confrontarsi con un parente o un amico in grado di esprimere un giudizio e con cui si condivide il dolore per la perdita subita.

Una volta individuati gli elementi più rappresentativi, si iniziano a buttare giù alcune frasi che possano descrivere la personalità del defunto.

Nella scelta del tono, ci si può ispirare al carattere della persona cara e al modo in cui affrontava le situazioni. Nel caso avesse un carattere ironico o scherzoso, si può partire da un aneddoto divertente. Mentre se la persona era più mite, è possibile optare per parole più commoventi.

Per trovare parole adatte o cercare una fonte d’ispirazione per quanto riguarda lo stile, si possono consultare testi sacri come la Bibbia, o i libri di grandi poeti (diversi spunti potrebbero arrivare da Emily Dickinson, autrice di molti versi toccanti sulla morte).

Lo stile dell’epitaffio deve essere coinciso e lineare, in modo da riassumere in poche ma incisive parole il carattere del defunto. Nella scrittura, quindi, non bisogna lasciarsi andare a esercizi di stile, privilegiando termini semplici ed evocativi.

Considerate le tempistiche necessarie tra la sepoltura e l’incisione della lapide, è possibile prendersi qualche giorno per pensare alla frase commemorativa. In questo modo sarà possibile formularla con lucidità e maggiore chiarezza, controllando la presenza di eventuali errori e correggendo i refusi.

Alcune frasi commemorative per la lapide del tuo caro defunto

epitaffio su tomba

Comporre un epitaffio per una persona cara non è facile, poiché in poche righe bisogna racchiudere tutto ciò che qualcuno ha rappresentato nella vita.

L’iscrizione, infatti, deve riuscire a descrivere l’essenza del defunto e anche il legame che il mondo aveva con lui. E questo può apparire davvero riduttivo.

Per cui abbiamo raccolto alcune frasi commemorative per le lapidi che potrebbe essere d’ispirazione per descrivere una persona cara in un momento di grande dolore:

Frasi commemorative per la perdita di un familiare

  • Il destino ti ha tolto troppo presto all’affetto della famiglia ma non ti toglierà mai dalla nostra memoria e dal nostro cuore.
  • Io vi amerò al di là della vita. L’amore è l’anima e l’anima non muore.
  • La tua morte inattesa e rapida lascia un grande vuoto fra tutti coloro che ti amarono. Nel loro animo sarà sempre vivo il tuo ricordo.
  • Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta.
  • Non piangete la mia assenza: sentitemi vicino e parlatemi ancora. Io vi amerò dal cielo come vi ho amato sulla terra.

Frasi religiose

  • Dai o Signore al suo spirito l’eterno riposo e la Tua luce risplenda negli occhi suoi.
  • Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in Me, quand’anche esso fosse morto, vivrà e chi vive e crede in Me non morirà in eterno.
  • Signore, datele in felicità eterna ciò che essa ci diede in amore. (S. Agostino)
  • Tu, non temere, perché io son teco; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. (Isaia 41:10)

Frasi per la commemorazione di un genitore

  • Madre affettuosa ed onesta, le sue doti furono di esempio a quanti la conobbero. I familiari a perenne ricordo.
  • Mamma, come sulla terra ci guidasti nei nostri primi passi, ora dal cielo guidaci nel retto sentiero della vita.
  • Un nuovo angelo canterà da oggi tra i cori celesti.
  • Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore. (Pier Paolo Pasolini)
  • La luce dei tuoi occhi, mamma/papà, sarà la guida del nostro cammino.

Frasi commemorative per la perdita dei nonni

  • Caro nonna sei stata un esempio di onestà e di bontà, sarai sempre dentro di noi.
  • I tuoi insegnamenti ci accompagneranno nel nostro cammino
  • L’amore che nutriamo non può essere scalfito.
  • I ricordi mi fanno pensare a quando tu mi dicevi: non preoccuparti vedrai che tutto si aggiusterà. Nonna/nonno mi manchi e non sai quanto.
  • Il sole sembra brillare di più ogni giorno da quando tu abiti nel Cielo.Ti ricorderò per sempre nonno.

Frasi per la commemorazione di una persona cara

  • L’onestà fu il suo ideale, il lavoro la sua vita, la famiglia il suo affetto. I suoi cari ne serbano nel cuore la memoria.
  • La tua morte lascia un gran vuoto in tutti quelli che ti amarono.
  • Il destino ti ha tolto troppo presto all’affetto della tua famiglia ma non ti toglierà mai dalla nostra memoria e dal nostro cuore.
  • Consolatevi con me voi tutti che mi eravate tanto cari. Io lascio un mondo di dolori per un Regno di pace. (S. Caterina da Siena)
  • Buono onesto ed operoso amato e stimato da tutti lascia sulla terra le tracce luminose delle sue elette virtù. I suoi cari a ricordo.

Epitaffi composti da personaggi celebri

  • Non lo so dove vanno le persone quando cessano di esistere. Ma so dove restano…”
    (Margaret Mazzantini)
  • “Alla sua tomba come a tutte quelle su cui piansi, il mio dolore fu dedicato anche a quella parte di me stesso che vi era sepolta.”
    (Italo Svevo)
  • “Non piangere… fai quello che faceva e continuerà vivendo in te.
    (Ernesto Che Guevara)
  • “Non rattristiamoci di averla persa, ma ringraziamo di averla avuta.”
    (Sant’Agostino)
  • “Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda.”
    (Ugo Foscolo)
  • Coloro che ci hanno lasciati non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime (Sant’Agostino).
  • Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero. (Paulo Coelho)

Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946 è esperta in incisioni sulle lapidi

Affrontare un lutto è molto complesso e doloroso. Ci si vorrebbe chiudere in se stessi e ricordare solo i momenti trascorsi con la persona cara che non c’è più. Oltre all’angoscia, però, ci sono molte incombenze che non possono essere tralasciate.

Una di queste è la realizzazione dell’epitaffio da incidere sulla lapide.

La sua funzione è quella di riassumere in qualche riga chi era la persona morta e quale è stato il messaggio che ha lasciato ai suoi cari durante la vita. Per cui è necessario comporre un testo che in poche righe possa trasmettere l’essenza del defunto e le emozioni che ha saputo trasmettere.

La nostra agenzia funebre può aiutarti a ricordare la persona che hai perso con le parole giuste da incidere sulla tomba.

Contattaci per avere maggiori informazioni su questo servizio.

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