Con la diffusione del servizio di cremazione delle ceneri c’è sempre più richiesta di luoghi in cui conservare le urne cinerarie.
Per questo motivo abbiamo deciso di spiegarti cosa si intende per inumazione delle ceneri e come si svolge l’inumazione.
Quando si perde una persona cara, in alcune località, diventa sempre più difficile effettuare la tumulazione a causa della mancanza di posti nei cimiteri.
Molte persone, infatti, si domandano dove conservare le ceneri in caso di cremazione e come dare la possibilità a parenti e amici di rendere omaggio al defunto dopo la cremazione.
L’inumazione, diffusa in molti paesi europei, consiste nella sepoltura della salma o delle ceneri sotto terra.
Questa pratica, quindi, può essere effettuata sia per il feretro che in caso di cremazione.
L’inumazione delle ceneri, simile all’inumazione delle salme, consente a chiunque di far visita al defunto, nonostante non sia una sepoltura tradizionale.
Cos’è l’inumazione delle ceneri
L’inumazione è una prassi che si sta diffondendo sempre di più nel mondo. In Italia è stata invece per molti anni l’unica metodologia di conservazione del cadavere prevista dalla Chiesa cattolica, che non accettava – al contrario di adesso – la pratica della cremazione. Con il termine “inumazione” si intende la pratica in cui il feretro del defunto (bara di legno senza cassa interna ermetica di zinco) viene sepolto nella terra.
All’estero è molto diffusa e, soprattutto nei cimiteri inglesi, è possibile vedere le croci metalliche posizionate l’una accanto all’altra nel terreno.
La bara del defunto viene deposta in una fossa scavata nel terreno con caratteristiche ben precise: la profondità deve essere di 2 metri e la lunghezza di massimo 2,2 metri.
Anche la distanza tra una tomba e l’altra ha delle regole. Difatti due fosse devono avere una distanza minima di 50 centimetri.
Il posto può essere occupato per almeno 10 anni, termine prima del quale la salma non può essere spostata. Quindi, il gestore del cimitero non può esumare la salma prima che sia trascorso questo tempo dalla sepoltura.
L’inumazione è un processo molto delicato per cui, solo gli addetti dell’agenzia funebre e gli operatori cimiteriali, possono occuparsene. Una delle caratteristiche dell’inumazione che non tutti conoscono è che, per i primi sei mesi, la fossa viene ricoperta solo da terra, sulla quale vengono collocati il cippo funerario e una croce in legno. Difatti, questo periodo è necessario affinché il terreno si assesti e si ricompatti.
Gli addetti cimiteriali si occupano di ripristinare avvallamenti ed eventuali cedimenti del terreno. Dopo sei mesi, i familiari possono decidere che tipo di copritomba, cippo marmoreo o monumento funebre da utilizzare per ricordare la persona cara.
Ricapitolando…
L’inumazione delle ceneri avviene dopo la cremazione. Si tratta della sepoltura delle ceneri nel terreno, all’interno di un’urna biodegradabile, affinché le ceneri si decompongano nel tempo.
In alcuni cimiteri, in alternativa all’inumazione e alla tumulazione delle ceneri, è possibile effettuare la dispersione delle ceneri, in zone adibite proprio al rilascio delle ceneri nel terreno.
Un po’ di storia
L’inumazione ha origini molto antiche. Difatti seppellire i propri cari nella terra è una pratica che risale al Paleolitico medio, ma non si esclude che sia addirittura precedente.
Antiche e importanti inumazioni risalgono alla cultura Musteriana a cui apparteneva l’uomo di Neanderthal, tra cui: La Chapelle-aux-Saints, Le Moustier, Regourdou e La Ferrassie in Francia, Spy in Belgio e Shanidar in Iraq.
Verso la fine del Paleolitico superiore ci fu un aumento della popolazione che fece crescere anche il numero dei seppellimenti.
I resti più spettacolari collegati alla sepoltura sono le Piramidi egizie, veri e propri monumenti di arte funeraria destinati ad ospitare le salme dei defunti per l’eternità.
Nel Neolitico, in Europa, iniziò a diffondersi l’uso di inserire nelle tombe i corredi funebri, destinati all’uso nell’aldilà.
Fino all’Età del Bronzo, i luoghi scelti per le inumazioni erano grotte naturali o cavità artificiali.
Fu proprio in quel periodo che iniziò a diffondersi anche il rito della cremazione.
Nello stesso periodo, in Italia, la civiltà Villanoviana iniziò a creare i Campi d’Urne, in cui venivano scavate delle fosse nel terreno per ospitare le salme dei defunti.
Contemporaneamente, gli Etruschi iniziarono a costruire le tombe a tumulo, suddivise in camere sepolcrali. Nel periodo dei romani, la cremazione tornò ad essere la pratica più diffusa, non per motivi religiosi ma per l’incremento demografico.
Il rito dell’inumazione ha assunto una valenza diversa a seconda delle usanze dei singoli popoli. Ma, dai resti rinvenuti, ogni civiltà ha dato importanza ad elementi comuni come la posizione del cadavere, l’orientamento del sepolcro e il corredo funebre, simbolo della vita terrena del defunto.
I motivi per cui si pratica l’inumazione
L’inumazione è la tecnica di sepoltura più diffusa e tradizionale in Italia, l’unica che per molto tempo è stata riconosciuta come legittima dalla Chiesa Cattolica.
I motivi che portano a scegliere l’inumazione possono essere dettati da preferenze personali oppure da motivi economici.
Nel primo caso, la si sceglie principalmente per rispettare la tradizione religiosa, in quanto si ritiene che la sepoltura sia il crocevia di passaggio tra il mondo terreno e l’aldilà.
Similmente, l’inumazione è anche considerata un “ritorno alla Natura”, in quanto il cadavere viene sepolto nella terra (il termine “inumazione” deriva dal latino “in-humus” e significa proprio “sepoltura nel terreno”), e si fonde con essa.
Un altro motivo per cui ci si indirizza all’inumazione come tecnica di sepoltura, come accennato prima, può essere però dettato da una semplice questione economica, in quanto rispetto alla tumulazione e alla cremazione ha un costo nettamente inferiore.
Metodi di inumazione
I metodi di sepoltura variano notevolmente a seconda delle tradizioni e delle culture locali. Oltre alla tradizionale inumazione delle salme e delle ceneri di cui abbiamo parlato precedentemente in questa pagina, una pratica di sepoltura che si sta diffondendo sempre più è la cosiddetta “sepoltura naturale”.
Chiamata anche “sepoltura verde”, questo tipo di inumazione ha iniziato a diffondersi nel Regno Unito a partire dagli anni ‘90, grazie ad un operatore atto alla cremazione professionale operante nella città di Carlisle, di nome Ken West.
Consiste semplicemente nella restituzione del cadavere alla terra, affinché si decomponga naturalmente. Talvolta viene scelta questa pratica anche per salvaguardare la fauna autoctona e in via di estinzione.
L’usanza della sepoltura verde si sta diffondendo anche negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in Irlanda.
Essa è espressione di libertà dai vincoli imposti dai culti religiosi e di volontà di sostenere l’ambiente; vengono utilizzate per questo scopo bare in materiali biodegradabili.
Vi sono inoltre alcune varianti di sepoltura naturale. Di seguito un elenco delle principali.
- Idrolisi alcalina: detta anche cremazione con l’acqua, è una pratica che prevede l’uso di acqua ad alta temperatura in cui è disciolto idrossido di potassio al fine di dissolvere i resti della salma, che viene immessa in una camera chiusa realizzata in acciaio inossidabile. La soluzione chimica e acquosa, fatta circolare all’interno della suddetta camera, dissolve il corpo in circa un paio d’ore, lasciando intatte solo le ossa che vengono successivamente triturate fino a formare le ceneri, che, racchiuse in un’urna, sono inumate in luogo apposito. Questa è una pratica diffusa soprattutto negli Stati Uniti ed è molto simile alla cremazione, ma evita il diffondersi nell’ambiente di gas serra derivanti dal processo di combustione.
- Sepoltura coi funghi: pratica ecologica ideata dal ricercatore Jae Rhim Lee al fine di ridurre l’impatto della sepoltura tradizionale sull’ambiente. Consiste nel ricoprire il cadavere con spore di funghi appositi intrecciate tra loro, che, crescendo, consumano i resti umani decomponendoli totalmente.
- Sepoltura a baccello d’albero: questo metodo di inumazione affonda le sue radici nella tradizione del Regno Unito, ma si sta diffondendo sempre più anche in altri paesi del mondo.
Prevede la sistemazione del cadavere del defunto all’interno di una sorta di baccello a forma d’uovo, composto da una capsula biodegradabile rispettosa dell’ecosistema circostante. Essa, inoltre, può contenere un seme di betulla, acero o eucalipto, che porterà nel tempo alla crescita di un albero, rappresentazione di una rinascita simbolica del defunto in un elemento naturale.
La differenza tra inumazione e tumulazione delle ceneri
L’inumazione è la pratica che consiste nel seppellimento del feretro nel terreno, in una fossa profonda due metri. La legge vieta di interrare le casse di zinco, per cui questo tipo di sepoltura prevede che il feretro venga interrato solo con il cofano. Questa pratica serve per favorire la decomposizione della salma.
Le tombe vengono distese sul terreno, una accanto all’altra, dove possono essere conservate per un minimo di dieci anni.
La tumulazione è la sepoltura classica, in cui una cassa rivestita di zinco, viene posta all’interno di un manufatto del cimitero, che può essere un loculo fuoriterra, una tomba sotto terra o una cappella di famiglia.
Il limite minimo prima di poter riesumare una salma dopo la tumulazione è vent’anni.
La tumulazione delle ceneri è molto simile alla tumulazione delle salme, ma in questo caso è l’urna cineraria ad essere inserita all’interno del loculo o della tomba di famiglia. E questo avviene anche per quanto riguarda l’inumazione delle ceneri, con la differenza che il deposito dell’urna avviene sotto terra.
La tumulazione non prevede la riesumazione. La riesumazione delle ceneri non è considerata nemmeno in caso di inumazione delle ceneri, poiché questa pratica prevede l’uso di un’urna biodegradabile, che si decompone con il passare degli anni.
Impara a non confondere: inumazione, tumulazione, cremazione, esumazione, sepoltura
Questi termini possono essere spesso confusi gli uni con gli altri, ma, tranne “inumazione” e “sepoltura” che vogliono dire la medesima cosa, gli altri hanno significati diversi.
Ricapitoliamoli velocemente qui di seguito:
– inumazione: pratica che consiste nel sotterramento della salma del defunto o delle sue ceneri.
– tumulazione: pratica secondo cui il feretro viene deposto all’interno di un locale di calcestruzzo che può collocarsi fuori terra, in un loculo colombario, o sotto terra, in un loculo sotterraneo o in tomba di famiglia ipogea.
– cremazione: pratica che, mediante il processo di combustione all’interno di un forno crematorio, dissolve il cadavere lasciando di esso solo gas e frammenti ossei, i quali poi vengono triturati e ridotti in ceneri conservate all’interno di un’urna.
– esumazione: operazione volta ad estrarre la salma dal suo luogo di sepoltura in terra. Da non confondere a sua volta con l’estumulazione, che consiste nell’estrazione della salma dal loculo.
Come si svolge l’inumazione
L’inumazione avviene dopo la celebrazione del rito funebre e il trasporto del feretro nel cimitero che ospiterà la salma.
È un processo delicato che viene gestito dagli effossori e dai necrofori. Inizia con la rimozione della cassa di zinco poiché l’inumazione con la cassa di zinco è vietata dalla legge. Il feretro viene poi richiuso. Questo procedimento avviene in un luogo appartato e i familiari possono decidere di assistere, o meno.
La fossa deve rispettare delle dimensioni minime di 80 centimetri per 2,2 metri. La profondità deve essere di 2 metri.
Lo scavo può essere fatto manualmente o si può ricorrere ad un mezzo meccanico. Gli addetti del cimitero devono attenersi al rispetto delle distanze tra una tomba e l’altra, che è di minimo 50 centimetri.
Il feretro viene introdotto all’interno della fossa con un macchinario apposito, in modo da evitare urti o movimenti improvvisi. Questa operazione si svolge dopo aver messo in sicurezza i bordi della fossa.
Il seppellimento avviene nel rispetto del defunto e dei suoi familiari. Per cui, in una fase iniziale, viene introdotto il primo strato di terreno sulla bara manualmente, con le pale. In questa fase gli operatori evitano con cura di far risuonare la cassa. Per completare il riempimento della fossa si ricorre al mezzo più adeguato.
Dopo la copertura, la terra viene compattata e ricoperta da un tumulo di terreno. Al di sopra viene collocato un cippo numerato con nome, cognome, data di nascita e di morte del defunto. Si può decidere anche di porre una croce lignea sul tumulo.
Per i sei mesi successivi, prima dell’installazione del copritomba o del cippo marmoreo, gli addetti cimiteriali si occupano della manutenzione, risistemando il terreno ed eliminando le sconnessioni.
I diversi luoghi dell’inumazione
Così come le modalità, anche i luoghi in cui poter eseguire la pratica dell’inumazione sono molteplici. Questa varietà dipende sia da motivazioni sanitarie, sia soprattutto da credenze e usanze di stampo religioso e socio-culturale.
Vediamo di seguito quali sono questi diversi luoghi dell’inumazione.
Sepoltura con lapide ed epitaffio
L’atto proprio di molte culture di apporre una lapide – generalmente in marmo – con su scritto un epitaffio riportante le informazioni principali e la foto del defunto lì giacente, presenta due vantaggi essenziali: evitare confusioni di tomba (e dunque evitare che la salma sia riesumata per errore) e porre omaggio all’individuo scomparso, grazie al messaggio di cordoglio e di elogio che spesso accompagna i suoi dati anagrafici.
Sepoltura anonima
Chi predilige questo luogo di sepoltura, sceglie una tomba dotata di segno anonimo, come ad esempio una spada, uno scudo, una croce o un semplice tumulo di pietre. La maggior parte delle sepolture anonime avvengono però in caso di mancato riconoscimento del defunto, il quale tuttavia non ci si vuole esimere dal commemorare (ad esempio in casi di incidenti che hanno causato il decesso di molte persone). Talvolta però la sepoltura anonima è anche una scelta volontaria per la sepoltura dei propri cari, soprattutto nei paesi e nelle comunità più povere, impossibilitate a permettersi l’acquisto di oggetti funebri dispendiosi.
Sepoltura segreta
Un luogo di sepoltura più raro dei precedenti, questo, che consiste nell’inumazione del defunto senza lasciare alcuna informazione su di lui, al contrario della sopracitata sepoltura con lapide ed epitaffio. La scelta ricade sulla sepoltura segreta quando ad esempio si vuole evitare la profanazione della tomba oppure ridurre il rischio che essa diventi meta di pellegrinaggi e turismo, ad esempio in caso di tombe di personaggi famosi o famigerati. A volte può essere presente una lapide riportante però dati anagrafici falsi del defunto lì giacente. Alcuni esempi di sepolture segrete di personaggi di spicco della storia mondiale sono quelle di Walt Disney, Humphrey Bogart e Michael Jacskson.
Quanto costa l’inumazione
La pratica dell’inumazione ha costi variabili a seconda del cimitero scelto, del luogo di sepoltura e della località. Nei cimiteri in quel di Milano, in particolare, l’inumazione ha un costo di 173,75 Euro, a cui si devono aggiungere 8 Euro della marca da bollo, arrivando così a un totale di 181 Euro.
Conclusione
L’inumazione è una pratica molto antica che consiste nella sepoltura del feretro sotto terra. È molto diffusa nei paesi anglosassoni, dove è possibile vedere lunghe distese di croci nei cimiteri.
Si effettua nei cofani per favorire la decomposizione delle salme. Difatti, prima della sepoltura, la cassa di zinco viene rimossa dalla bara poiché la legge non consente l’inumazione con questo tipo di casse.
L’inumazione delle ceneri è molto simile all’inumazione della salma. Si effettua dopo il servizio di cremazione e le ceneri vengono raccolte e riposte in un’urna biodegradabile, per poi essere sepolte.
L’inumazione e la tumulazione delle ceneri sono pratiche molto simili, che permettono di risparmiare spazio e dare la possibilità a parenti e amici di andare a rendere omaggio alle persone care scomparse. Il costo varia a seconda del servizio scelto.
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