In caso di decesso raggiungiamo in loco: info@onoranzefunebrilasimonetta.it | 24/7 3737194795 (h24)

C

Organizzare un funerale con il Coronavirus? Ecco tutto ciò che ti occorre sapere

26 Novembre 2021
Organizzare un funerale con il Coronavirus? Ecco tutto ciò che ti occorre sapere

Com’è cambiato il funerale dalla diffusione del Coronavirus? E prima come avveniva l’organizzazione?

Prima dell’emergenza sanitaria il funerale era un rito vissuto abbastanza lentamente e a cui si dava un profondo significato, dove i familiari e gli amici si recavano al cospetto del corpo per l’estremo saluto, pregavano insieme in chiesa se religiosi e seguivano il feretro fino al cimitero o al crematorio. 

In questi tempi di pandemia, chi vive la tragedia di un lutto deve anche considerare, oltre al comprensibile bagaglio di sofferenza, l’aggiunta del complicarsi delle dinamiche relative alla realizzazione del funerale con il Coronavirus

Le misure adottate durante l’emergenza sono particolari, nonché restrittive, e riguardano sia il personale delle imprese funebri, il quale potrebbe entrare in contatto con salme contagiate dal virus, sia i congiunti della persona estinta, che hanno accesso limitato di visita.

Queste norme sono evidentemente necessarie per la sicurezza di tutti i cittadini, vediamo quindi come si è evoluto il funerale a causa del Coronavirus e quali precauzioni vanno osservate oggi

Quali erano le restrizioni nei funerali in zona rossa con il Coronavirus

funerale a Milano col Coronavirus
l’esercito trasporta le bare dal comune di Bergamo.

Organizzare un funerale era diventato quanto mai ostico durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria. Nei mesi in cui tutte le cerimonie, dalle messe ai battesimi ai matrimoni, erano state fortemente limitate (se non vietate), i funerali sono quelli che hanno vissuto le maggiori restrizioni. 

Se prima era usanza recarsi nella camera ardente dove era ospitato il defunto, nelle aree considerate zona rossa l’afflusso del pubblico era stato vietato. Nel caso in cui il defunto non avesse contratto il virus Covid-19, era possibile una preghiera privata al suo cospetto con un massimo di due familiari ad assistere la salma, ma niente di più. 

Allo stesso modo erano state interrotte le messe in chiesa. Il ministro di culto si limitava a recitare una preghiera al cimitero nel momento della sepoltura a cui potevano assistere solamente i familiari. Anche in questo frangente dovevano essere rispettate le norme di sicurezza come la mascherina e la distanza interpersonale di almeno un metro. 

Nel caso in cui il defunto avesse contratto il virus, il suo corpo veniva immediatamente sanificato e chiuso nella bara, senza che persone diverse dagli operatori sanitari venissero in contatto o potessero vederlo.

Il distacco forzato dal congiunto è risultato psicologicamente molto difficile da affrontare, più di quanto già non fosse in tempi di pace. Questo soprattutto perché le norme non erano state applicate solamente per i defunti a causa, o con, il Covid-19, ma a tutti i defunti di questo particolare momento storico. 

Le misure protettive erano state considerate obbligatorie per l’organizzazione del funerale con il Coronavirus anche e soprattutto per il personale delle agenzie funebri. Dopo ciascuna sepoltura, ogni macchinario o indumento veniva sottoposto a sanificazione completa: questa pratica veniva già realizzata dalle agenzie e il crescente bisogno di igienizzazione ne ha accelerato la frequenza. 

Le altre restrizioni imposte alle cerimonie durante la zona rossa

distanziamento in chiesa per il coronavirus

Nelle regioni cosiddette focolaio, quindi quelle soggette a misure restrittive di quarantena e di prevenzione del contagio più rigide, erano state sospese tutte le manifestazioni per evitare assembramenti. Questa imposizione aveva riguardato cerimonie di qualunque natura, sia civili che religiose, e pertanto non erano consentiti ritrovi di alcun tipo, né pubblici né privati. 

Niente più messa in pubblico, ma virtuale

Nell’ambito religioso, la Chiesa ha preso misure differenti a seconda della regione di riferimento, ma tendenzialmente sono state sospese tutte le cerimonie religiose

Dopo i primi provvedimenti che erano stati più morbidi e prevedevano solo un aumento della distanza interpersonale al momento della Comunione e lo svuotamento delle acquasantiere, anche in questo ambito è stato necessario adottare ulteriori manovre. L’accesso alla chiesa era permesso solo a livello individuale per una preghiera. 

Oltre a essere vietate le messe esequiali e le veglie funebri, erano state sospese anche le messe quotidiane di fronte ai fedeli. Ogni devoto interessato poteva assistere alla messa di Papa Francesco trasmessa in diretta tv alla mattina. 

Nessun accesso agli oratori e sospese le attività parrocchiali

Tutte le attività pastorali, quindi quelle interne organizzate dalla propria chiesa, erano state sospese in zona rossa. 

Le attività in questione comprendevano l’accesso all’oratorio da parte di giovani e adulti, il catechismo di bambini e ragazzi, gli esercizi spirituali, i ritiri, i pellegrinaggi e qualsiasi altra attività associativa che sottintendesse il raduno di un gruppo di persone. 

La sospensione delle attività parrocchiali aveva quindi portato alla chiusura fisica degli oratori e degli ambienti circostanti per evitare eventuali assembramenti spontanei. 

Invito a non usare i confessionali

confessioni a distanza a causa del coronavirus

L’argomento del confessionale ha sollevato delle perplessità, dato che si tratta di per sé di un’attività che le persone vivono privatamente

Le indicazioni a proposito sono giunte dalle diverse diocesi, nelle quali i consigli sono stati perlopiù orientati a evitare luoghi molto chiusi come i confessionali tradizionali per prediligere, diversamente, ambienti più ampi della chiesa come la sacrestia. 

Il sacramento del confessionale non era quindi stato sospeso, tuttavia ogni ministro di culto si è dovuto premurare di trovare uno spazio abbastanza ampio per poterlo garantire senza negare la privacy che la confessione deve per definizione garantire a ogni fedele. 

Battesimi, comunioni, cresime e matrimoni sospesi

Le limitazioni a causa dell’emergenza Coronavirus, che hanno interessato l’ambito funerario, non hanno risparmiato le altre cerimonie come il battesimo, la comunione, la cresima e il matrimonio.

In realtà, ogni più piccola celebrazione all’interno della chiesa è stata sospesa esattamente come è accaduto per la messa. Sono stati quindi vietati rosari e liturgie

Nonostante queste attività non prevedessero l’afflusso di grandi masse, comportavano comunque degli assembramenti che in zona rossa non potevano essere tollerati per limitare quanto più possibile il pericolo di contagio. 

Forti limitazioni per le visite ai malati

Un’altra pratica realizzata quotidianamente dalle realtà parrocchiali era la visita ai malati per regalare conforto e portare l’eucaristia. 

Le visite ai malati non sono state vietate per le regioni in zona rossa, ma sono state fortemente limitate. Chi si accingeva a questa attività doveva portare la mascherina e mantenere la distanza interpersonale. Le norme igieniche venivano già osservate durante questa attività, il periodo pandemico le ha incrementate.

Cos’è cambiato? Oggi si può organizzare il funerale come una volta?

funerale con il coronavirus

Ad oggi, finché non verranno istituite nuove zone con diversi colori per le regioni italiane, l’organizzazione del funerale col Coronavirus è tornata leggermente alla normalità. Nel caso in cui il defunto, al momento della morte, non abbia contratto il virus Covid-19 può essere organizzato l’estremo saluto in camera ardente come da tradizione con il cofano aperto e il corpo esposto. Al saluto possono accedere più persone, con le limitazioni nel numero in base alla capienza dell’ambiente. È un aspetto di cui può occuparsi direttamente l’agenzia funebre. 

Diversamente, se il defunto era affetto da Covid-19, il corpo può essere maneggiato solo dagli operatori sanitari e il cofano della bara deve essere tempestivamente chiuso.

Ora le funzioni religiose, tra cui le messe per i funerali, sono riprese. Queste devono essere realizzate nel rispetto delle norme, mantenendo la mascherina, rispettando la distanza interpersonale e le disposizioni circa la capienza dell’ambiente. 

Per quanto riguarda la cremazione e la sepoltura, ci teniamo a precisare che questo aspetto non è cambiato in caso di funerale con il Coronavirus. Se ti stai chiedendo quanto costa la cremazione, sappi che i prezzi sono rimasti invariati sia per il funerale con cremazione compresa sia per il servizio a parte. Tutte le pratiche funerarie quali la cremazione, la tumulazione (la scelta del loculo per la salma) e l’inumazione (il seppellimento in terra) restano percorribili anche per quei defunti morti a causa del Coronavirus. 

Pertanto, anche se i tempi odierni sono quindi più complicati e disarmanti, Onoranze Funebri La Simonetta resta ferma nell’offrire i suoi servizi con la stessa attenzione e con la stessa presenza che dedicava precedentemente, ritenendolo oggigiorno ancora più importante. 

Quanto costa un funerale durante il Covid-19

trasporto cofano per il funerale con coronavirus
trasporto di un cofano per la sepoltura.

Considerando le nuove limitazioni dovute al periodo storico, molte persone si chiedono qual è il costo di un funerale a Milano durante l’emergenza Coronavirus. È chiaro a tutti che le regole sono cambiate ma il costo della cerimonia, religiosa o laica che sia, dipende sempre dai medesimi fattori: il numero e la qualità dei servizi, nonché l’agenzia funebre a cui ci si affida.

Generalmente, un funerale convenzionato proposto dal Comune ha un costo che si aggira intorno ai 1.500 euro. Tuttavia, in questo prezzo potrebbero non essere compresi alcuni servizi essenziali come le tasse e il disbrigo delle pratiche burocratiche. 

Onoranze Funebri La Simonetta sa quanto questo momento sia difficile per chi ha appena subito un lutto. Oltre a cercare di non aumentare la distanza di umana empatia minata dal periodo storico, cerca anche di non far pesare economicamente le ulteriori accortezze necessarie per organizzare un funerale con il Coronavirus.  

Noi abbiamo mantenuto i prezzi invariati, per dare la possibilità a tutte le famiglie di organizzare il saluto al proprio caro. Il costo dei nostri funerali parte da € 936 per la formula base in cui sono compresi tutti i servizi essenziali.

Da oltre 70 anni Onoranze Funebri La Simonetta offre i suoi servizi con professionalità. Abbiamo aggiornato le procedure a un elevato standard di sicurezza, continuando a seguire il disbrigo delle pratiche, le dichiarazioni di cremazione, i permessi di trasporto della salma, gli accordi con il cimitero, gli annunci funerari e la vestizione della salma. 

Contattaci ora per richiedere informazioni facilmente e velocemente tramite il nostro sito.

image of onoralasimonetta

Onoranze Funebri La Simonetta

Siamo un'agenzia di onoranze funebri che opera a Milano ed hinterland dal 1946. Da oltre 70 anni offriamo servizi funerari ai nostri clienti, nel rispetto delle loro volontà e coscienti delle loro emozioni.

Compila il form per avere maggiori informazioni

Ti ricontatteremo immediatamente per offrirti la migliore soluzione possibile.
Siamo attivi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Articoli correlati

Quanto dare ad un prete per un funerale?

Quanto dare ad un prete per un fune...

13 Aprile 2025

La domanda è semplice e imbarazzante allo stesso tempo: quando arriva il momento di salutare per lâ...
Continua
Musica nel funerale: un servizio di personalizzazione sempre più richiesto

Musica nel funerale: un servizio di...

4 Aprile 2025

Quando pensiamo a un rito funebre, la prima immagine che ci viene in mente è il silenzio, rotto sol...
Continua
Disponibilità h24 Navetta gratuita verso casa funeraria 3737194795