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Quali sono i marmi più pregiati in Italia?

13 Maggio 2025
Quali sono i marmi più pregiati in Italia?

L’Italia, quel magnifico stivale incastonato nel Mediterraneo, è celebre per molte cose: la cucina che fa impazzire il mondo, un patrimonio artistico che toglie il fiato, e poi c’è il marmo. Quel materiale millenario che ha permesso a Michelangelo di dar vita al suo David, quel tesoro naturale che adorna le più belle chiese e palazzi nobiliari d’Europa. Ma non tutti i marmi sono uguali, anzi!

Durante una chiacchierata con un marmista vicino a me che lavora in questo settore da tre generazioni, ho scoperto un mondo affascinante di sfumature, venature e caratteristiche tecniche che distinguono i marmi pregiati italiani dagli altri. E oggi voglio condividere con voi quello che ho imparato in questo viaggio tra le pietre più belle del nostro Paese.

Il re indiscusso: il Marmo di Carrara

Come non iniziare dal più famoso? Il marmo di Carrara è il simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo. Lo troviamo nella stessa categoria del Parmigiano Reggiano o della Ferrari: uno di quei prodotti che, quando dici “Italia”, vengono subito in mente.

Le cave di Carrara, in Toscana, sono uno spettacolo che lascia a bocca aperta. Enormi anfiteatri bianchi scavati nella montagna che, da lontano, sembrano coperti di neve anche in piena estate. Mi ci sono perso dentro una volta, durante un tour, e ancora mi vengono i brividi a ripensarci.

Esistono diverse varietà di questo marmo, ma le tre principali sono:

  • Bianco Carrara: dal colore bianco con leggere venature grigie;
  • Statuario: bianco puro con rare venature dorate, il più pregiato e costoso;
  • Calacatta: bianco con venature più marcate e dal tono dorato o grigio.

Lo Statuario, in particolare, è talmente prezioso che ormai si trova quasi esclusivamente in blocchi di piccole dimensioni. È quello che Michelangelo preferiva per le sue sculture, e non a caso: la sua grana finissima permette dettagli incredibili e la sua purezza crea un effetto quasi traslucido quando la luce lo colpisce.

“Il marmo Statuario è come il caviale bianco dell’Iran,” dice sempre il titolare della nostra agenzia marmi a Milano, “tutti lo vogliono, pochi possono permetterselo, e ancora meno sanno veramente apprezzarlo.”

Il fascino intenso del Rosso Verona

Spostandoci in Veneto, incontriamo un marmo che è l’esatto opposto del Carrara per colore, ma non per prestigio: il Rosso Verona. Con il suo colore che va dal rosso mattone al rosato, con macchie bianche e venature più scure, è un materiale che racconta storie antiche.

Lo riconosciamo subito nell’Arena di Verona, quel monumentale anfiteatro romano che oggi ospita opere liriche sotto le stelle. Ma lo troviamo anche in tantissimi palazzi storici di Venezia, dove i commercianti ricchi lo utilizzavano per distinguersi.

La particolarità del Rosso Verona è che cambia aspetto con il tempo e il contatto con gli agenti atmosferici, diventando più chiaro e acquisendo un fascino antico. Come una bella donna che diventa più affascinante con l’età, diceva mia nonna.

L’eleganza verde del Verde Alpi

Dalle montagne della Valle d’Aosta arriva invece uno dei marmi verdi più apprezzati al mondo: il Verde Alpi. Con il suo fondo verde scuro attraversato da venature bianche e grigie che ricordano i ghiacciai alpini, è un materiale che porta la natura selvaggia delle montagne direttamente nei salotti più eleganti.

Ho visto questo marmo in un hotel di lusso a Courmayeur e sono rimasto ipnotizzato per dieci minuti buoni davanti a una parete rivestita di Verde Alpi. Le venature sembravano muoversi, cambiare a seconda della luce, raccontare storie diverse a ogni sguardo.

È un marmo capriccioso per certi versi – difficile da lavorare per via della sua durezza e delle inclusioni di altri minerali, ma il risultato finale ripaga di ogni fatica. Non è un caso che sia molto richiesto per bagni e cucine di lusso: la sua resistenza all’usura è proverbiale.

La rarità del Portoro

Se esistesse un marmo che potrebbe definirsi “barocco”, sarebbe sicuramente il Portoro. Proveniente dalle cave di La Spezia in Liguria, questo marmo nero con venature dorate è semplicemente mozzafiato.

“È come se qualcuno avesse preso l’universo e l’avesse compresso in una pietra,” mi ha spiegato il migliore marmista a Milano quando gli ho chiesto del Portoro, “il nero profondo dello spazio e le stelle dorate, tutto insieme.”

Il Portoro ha avuto il suo momento di gloria durante il periodo barocco e rococò, quando la sua drammaticità si sposava perfettamente con lo stile dell’epoca. Poi è caduto un po’ nel dimenticatoio, per tornare prepotentemente di moda negli ultimi anni nell’arredamento di lusso.

Purtroppo, le cave di Portoro sono quasi esaurite oggi, il che ha reso questo marmo ancora più prezioso e ricercato. I blocchi di qualità superiore possono raggiungere prezzi da capogiro sul mercato. E vi dico una cosa: riconoscere un vero Portoro è diventata una specie di arte. Ci sono tante imitazioni in giro… mamma mia quante ne ho viste!

La sensualità del Marmo di Siena

Oh, il Giallo Siena! Questo marmo toscano dal colore giallo ocra con venature bordeaux è pura sensualità cristallizzata. Lo riconosci subito: ha quel calore che sembra assorbire il sole della Toscana e restituirlo in forma di pietra.

Mi ricordo ancora quando lo vidi per la prima volta nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Quelle colonne di Giallo Siena sembravano fatte di miele solidificato, illuminate dalla luce che filtrava dalle vetrate. Un’esperienza quasi mistica.

Il Giallo Siena è diventato popolarissimo nel XVIII secolo per decorare chiese e palazzi nobiliari, ma oggi lo troviamo spesso in residenze di lusso, utilizzato con parsimonia per creare punti focali di grande impatto. Non è un marmo che passa inosservato, questo è certo!

Il mistero del Nero Marquina

Ok, tecnicamente il Nero Marquina non è italiano ma spagnolo, però è talmente amato e utilizzato in Italia che ormai lo consideriamo un po’ nostro (ehi, facciamo la stessa cosa con tanti calciatori stranieri, no?).

Questo marmo nero intenso con venature bianche sottilissime e nette è diventato un must nell’arredamento contemporaneo di lusso. Lo vediamo nei bagni degli hotel a cinque stelle, nei ristoranti stellati, nelle boutique delle griffe più esclusive.

È un marmo che crea immediatamente un’atmosfera sofisticata e drammatica, soprattutto quando viene lucidato fino a diventare speculare. Il contrasto tra il nero profondo e le venature bianche è semplicemente ipnotico.

Il Travertino: l’anima di Roma

Non potevo non menzionare il Travertino, anche se tecnicamente non è un marmo ma una pietra calcarea. Ma sarebbe un delitto escluderlo da questa lista perché è la pietra che ha costruito Roma, letteralmente.

Il Colosseo, la Basilica di San Pietro, le fontane barocche… Roma non sarebbe Roma senza il Travertino. Con il suo colore beige chiaro e la sua caratteristica struttura porosa, è una pietra che respira, che vive, che invecchia con grazia.

Il Travertino proviene principalmente dalle cave di Tivoli, vicino Roma (il nome deriva proprio da “lapis tiburtinus”, pietra di Tivoli). È meno costoso di molti marmi, ma non meno nobile. La sua bellezza sta proprio nella sua imperfezione, in quei piccoli fori che raccontano la sua origine naturale.

Il futuro: marmi italiani e sostenibilità

Il settore del marmo italiano sta affrontando una sfida importante: coniugare l’estrazione di un materiale non rinnovabile con la sostenibilità ambientale. Le tecniche estrattive si sono evolute notevolmente negli ultimi anni, con un’attenzione crescente al recupero e al riutilizzo degli scarti.

Infatti, assistiamo oggi a un trend interessante: il recupero di marmi antichi da edifici in demolizione o in ristrutturazione. Questi marmi, già lavorati e con una patina che solo il tempo può creare, vengono riutilizzati in nuovi progetti, creando un affascinante dialogo tra passato e presente.

Non dimentichiamo poi le nuove tecnologie di lavorazione che permettono di ottenere lastre sempre più sottili dai blocchi, massimizzando così l’utilizzo della materia prima. È un po’ come quando mia madre riusciva a far durare un pollo per tre giorni di pasti diversi, senza sprecare nulla. L’italiano lo sa fare da sempre, in fondo.

Conclusione

Quando parliamo di marmi pregiati italiani, non parliamo solo di bellezza, ma di storia, cultura, tradizione e innovazione. Ogni blocco estratto dalle nostre montagne racconta una storia geologica millenaria, e poi continua a raccontare storie umane attraverso le mani sapienti degli artigiani che lo trasformano.

In un mondo dove tutto sembra diventare virtuale e effimero, c’è qualcosa di profondamente rassicurante nella solidità e nella permanenza del marmo. Forse è per questo che, nonostante i costi e le difficoltà di manutenzione, continuiamo a desiderarlo nelle nostre case.

Come mi ha detto una volta un vecchio cavatore di Carrara: “Il marmo resta quando noi ce ne andiamo. È il nostro modo di parlare al futuro.”

E voi, quale marmo italiano preferite? Avete mai pensato di portare un pezzo di questa storia millenaria nelle vostre case? Il bello del marmo è che non passa mai di moda, proprio come un buon piatto di pasta al pomodoro o una canzone di Lucio Battisti. Alcune cose, semplicemente, sono eterne.

Contattaci per richiedere un preventivo su un progetto con i marmi più pregiati.

Nota dell’autore: Questo articolo è stato scritto dopo numerose visite a cave, laboratori e showroom in tutta Italia. Un ringraziamento speciale va ai maestri artigiani che hanno condiviso con me la loro conoscenza e passione. Se state considerando l’acquisto di marmo per la vostra casa, il mio consiglio è di toccare sempre il materiale con mano prima di decidere: il marmo è un’esperienza tattile oltre che visiva.

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