Cosa si prova quando si muore? - Onoranze Funebri La Simonetta Dal 1946

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Cosa si prova quando si muore?

17 Maggio 2021
Cosa si prova quando si muore?

Si dice che la morte sia l’unica certezza della vita, ed è così. Tutto il resto, ciò che viviamo, che speriamo, che temiamo è indefinito e passeggero, ma la morte no. Ciascuno di noi sa che prima o poi arriverà quel momento: ma cosa si prova quando si muore?

Benché la morte sia certa, non lo è altrettanto il modo in cui ci si arriva e questo è uno degli aspetti che più fa paura alle persone. Alcuni raggiungono la morte placidamente, nel letto della propria casa, con il respiro che si fa sempre più affannoso e il cuore che rallenta i battiti. Queste persone quasi non si accorgono di morire, mentre altre attraversano malattie dolorose, stati di incoscienza o una morte repentina a causa di un evento traumatico. 

Comunque arrivi, ciò a cui nessuno è riuscito a dare risposta è cosa si prova quando si muore e cosa si trova oltre quella soglia. C’è chi ha giurato a figli o a nipoti di mandare segnali, di provare a comunicare, ma nulla di ciò è stato mai realmente attestato. 

Così tutti noi, affrontiamo la vita e aspettiamo la morte sapendo poco a riguardo. Benché esistano chiari sintomi scientifici che preannunciano la morte, letti dai medici sui corpi dei pazienti prossimi al trapasso, poco si sa su ciò che avviene a livello psicologico.

Nessuno sa cosa c’è dopo la morte, né cosa si prova quando si muore, tuttavia i professionisti che hanno a che fare con la morte tutti i giorni possono fare chiarezza sui processi fisiologici e su cosa accade al corpo durante e dopo la morte

Cosa c’è dopo la morte

Nessuno sa realmente cosa accada dopo la morte e se questa esperienza sia uguale per tutti. Tuttavia, ci sono persone che a causa di una malattia, un intervento o un evento traumatico si sono avvicinate all’aldilà per poi tornare e raccontare cos’hanno provato.

Allo stesso modo, anche i medici cercano risposte da dare ai propri pazienti e all’umanità intera. Il dottor Sam Parnia, direttore di ricerca in terapia intensiva e rianimazione presso la NYU Langone School of Medicine di New York City, ha esposto in un video cosa succede realmente e cosa si prova quando si muore.

Il dottor Sam Parnia ha spiegato che le persone che hanno vissuto un’esperienza cosiddetta di “pre-morte” l’hanno trovata particolarmente confortevole. 

A livello scientifico, durante la morte l’ossigeno che affluisce al cervello viene trattenuto facendo chiudere i circuiti cerebrali e portando la persona nell’incoscienza. Quando il cuore si ferma, il sangue non fluisce più al cervello e i processi vitali si interrompono.

Al momento della morte i muscoli del corpo si rilassano, la pelle si incurva e il corpo diventa pallido. Dalle 2 alle 6 ore seguenti il sangue ristagna nelle parti del corpo vicine al suolo, per effetto della gravità, e conferisce a quelle zone un colore rossastro. I muscoli si irrigidiscono fino a coinvolgere tutto il corpo. Dopo circa 12 ore si verifica la massima rigidità muscolare ed è più difficile spostare il defunto. A quel punto i muscoli iniziano a poco a poco ad allentare la pressione a causa dei cambiamenti chimici nelle cellule e nei tessuti fino al completo rilassamento.

Il dottor Parnia sostiene che il processo che porta alla morte è molto più pacifico e felice di tutto ciò che l’ha causata, anche nel caso di sofferenza pregressa alla morte. 

Si prova una sensazione piacevole

Nonostante l’esperienza della morte venga vissuta dalle persone in modo molto diverso, alcuni versano in stato di semi-incoscienza a causa dei farmaci mentre altri si trovano in terapia intensiva, nella maggior parte delle testimonianze di chi ha vissuto uno stato di pre-morte è emersa una sensazione di pace.

È stata definita proprio in questo modo, una “sensazione piacevole” in cui non sembrava difficile rimanere, una situazione di sollievo dopo aver provato dolore. 

Alcuni hanno addirittura parlato di un calore e di una presenza amorevole, il tutto ammantato da luci. Pare quindi non sia solo una credenza comune quella della luce ma che sia stata effettivamente vissuta da chi ha trascorso diversi minuti tra la vita e la morte. 

Si vede trascorrere la vita

Un’altra comune credenza è quella di vedere la propria vita scorrere davanti agli occhi come un film. Qualcosa di simile accade davvero. 

Una persona sottoposta a un intervento chirurgico ha avuto una complicazione con conseguente perdita di sangue tale da causargli la morte per alcuni minuti. Ha dichiarato di aver ricordato eventi della propria vita. Ciò che è interessante è il fatto di non averli visti come un film, ma di averli più che altro sfogliati come un libro

Un’altra persona ha dichiarato di aver rivisto non tanto eventi della vita quanto rimpianti, fino all’ultimo, quello di non essersi messa la cintura prima di salire in auto. 

Cosa succede al corpo dopo la morte dentro la bara

inumazione: seppellimento del corpo

Il funerale completo nel nostro Paese è tradizionalmente costituito dall’estremo saluto nella camera ardente o nella casa funeraria, dall’eventuale cerimonia in chiesa (in caso di rito religioso) e dalla sepoltura della salma in cimitero. 

Tuttavia, uno dei più grandi dubbi che al giorno d’oggi spinge molti a optare per la cremazione delle ceneri verte su cosa succede al corpo dopo la morte, all’interno della bara

Nonostante le religioni del mondo dicano ai propri discepoli che noi non siamo questo corpo ma siamo un’anima immortale, ognuno di noi fa fatica a staccarsi da un corpo materiale nel quale ha vissuto per tutta la vita ed è lecito chiedersi cosa succeda dopo la morte. 

A seguito del secondo rilassamento degli organi post morte, il corpo va incontro a un progressivo degrado fino a decomporsi totalmente. Il processo può essere più o meno lungo in base a diversi fattori tra cui il livello di ossigeno, le condizioni ambientali, la causa della morte, l’umidità e il pH.

A spiegare nei dettagli quali sono le fasi che attraversa il corpo dopo la morte è stato il dottor Michel Sapanet, medico legale presso l’Ospedale universitario di Poitiers, in un articolo per Le Journal des Femmes. Ripercorriamole passo a passo.

1. Progressivo raffreddamento del corpo

Quando il corpo è in vita la sua temperatura varia dai 36 ai 37,8 °C in base all’attività che si svolge. Nel momento in cui sopraggiunge la morte, il corpo non si raffredda subito ma gradualmente.

Dopo una o due ore dal decesso il corpo inizia a raffreddarsi perdendo in media 1°C all’ora. Il raffreddamento può essere più o meno veloce in base alle condizioni atmosferiche.

2. Comparsa di macchie violacee 

Abbiamo già accennato al fatto che il corpo diventa rossastro nei punti rivolti verso il suolo. Il dottore spiega che questo avviene perché i vasi sanguigni sono permeabili e il sangue, non essendo più coinvolto nella circolazione perché il cuore ha smesso di battere, ristagna sul fondo per effetto della gravità.

Le macchie vengono chiamate in gergo “livor mortis” e compaiono dopo 2 ore dalla morte, aumentando progressivamente di intensità.

3. Rigidità corporea

I muscoli si irrigidiscono perché il metabolismo corporeo non è più funzionante. Ciò significa che il corpo diventa acido e per effetto dell’acidità le fibre muscolari si contraggono involontariamente, anche se non c’è più vita. 

I primi muscoli ad irrigidirsi sono quelli del collo e della mandibola, fino a interessare tutte le altre parti del corpo rendendo particolarmente rigide le articolazioni

4. Formazione di una macchia verde sull’addome

All’incirca nel punto in cui si trova l’appendice, tra le 24 e le 48 ore dopo la morte, si forma una macchia verde

Si tratta del primo segnale di decomposizione ed è dovuta alla migrazione dei pigmenti delle feci attraverso le pareti dell’addome fino alla superficie, sottolinea il dottore. 

5. Rigonfiamento dell’addome

Successivamente, i batteri presenti all’interno dell’addome ne causeranno il rigonfiamento facendo muovere il sangue che ristagna nei vasi. 

Le vene superficiali formeranno una rete scura, fenomeno che nel campo medico viene definito come circolazione postuma

6. Emanazione di un odore sgradevole

A questo punto la decomposizione è totalmente in atto e i batteri presenti nel corpo attaccano prima il sistema digerente e poi tutti gli altri organi. In questa fase si verificano delle reazioni chimiche

Secondo quanto attesta il dottore, il corpo trasuda liquidi neri e rossi, la pelle passa dal color verdastro al nero emanando odori molto sgradevoli. Nel caso in cui la persona abbia del grasso in eccesso, questo si liquefa e forma delle bolle.

Dapprima il corpo odora di carne fredda per poi tendere a odori sempre più forti come il formaggio l’Epoisses. 

7. Deposizione delle uova da parte delle mosche

Questo è un passaggio della decomposizione del corpo che non caratterizza le salme in luoghi sigillati come, ad esempio, una bara. 

Solitamente, appena la temperatura del corpo scende, le mosche vi si posano sopra e vi depongono le uova, soprattutto nelle zone più umide e in prossimità di aperture. Gradualmente si svilupperanno i vermi che penetreranno attraverso la pelle per nutrirsi del corpo. 

Tuttavia, ci teniamo a precisare che in una bara sigillata questo non avviene.

8. Marcescenza della carne ed essicazione del corpo

Lo stadio successivo della decomposizione del corpo è la liquefazione oppure, se non sigillato, viene mangiato dai vermi. 

Gradualmente il corpo passerà da uno stato di disidratazione fino all’essiccazione. Gli stessi passaggi avvengono anche all’interno di una bara, però richiedono molto più tempo rispetto a un corpo che si trova all’esterno senza protezioni, a volte impiega diversi anni. 

9. Caduta di peli e capelli

Contrariamente a quanto si possa pensare, dopo la morte peli e capelli non crescono più. In realtà, disidratandosi la pelle si ritira e scopre una maggiore porzione di peli e capelli facendo quindi credere a prima vista che questi crescano. 

Nel momento in cui il cuoio capelluto marcisce, i capelli iniziano a cadere e lo stesso vale per i peli quando la pelle si rompe.

10. Sgretolamento dello scheletro

Durante l’ultima fase della decomposizione, i legamenti si restringono e si seccano mentre lo scheletro si disintegra partendo da mani e piedi per poi coinvolgere le grandi articolazioni. 

Cosa succede quando si muore in ospedale

Torniamo a parlare di cosa si prova quando si muore e di cosa avviene se ci si trova in ospedale. In questa situazione i cari della persona scomparsa sono sollevati dalla maggior parte delle incombenze tecniche di cui si occuperà l’amministrazione della struttura. 

Quindi, cosa succede quando si muore in ospedale? Al momento del decesso vengono registrate data e ora, e la salma rimane per un paio d’ore nel luogo in cui è sopraggiunta la morte.

Successivamente, passano dalle 15 alle 20 ore prima che il medico dichiari l’assenza di attività cardiaca attraverso un tanatogramma, uno speciale elettrocardiogramma.

In questa fase non sarà l’agenzia funebre, bensì il personale dell’ospedale a occuparsi di preparare la salma secondo le procedure igienico-sanitarie. A seconda del regolamento interno alla struttura, i medici possono dare la possibilità ai congiunti di stare vicino al corpo. 

Se fai parte della famiglia, cosa fare in caso di decesso? È bene contattare un’agenzia funebre per procedere alla vestizione della salma per l’estremo saluto. 

A causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 le procedure sono mutate. Nel momento in cui decede un contagiato, l’infermiere di turno nel reparto in cui è avvenuto il decesso ha il compito di avvolgere la salma in un lenzuolo e di cospargere il tessuto con un preparato contenente Ipoclorito di Sodio allo 0,5% mentre attende l’arrivo dell’impresa funebre. La salma viene così deposta con il cartellino identificativo dentro un sacco, il quale viene nuovamente cosparso con la soluzione a base di candeggina.

In questo caso non è autorizzata la vestizione. La salma viene posizionata nel feretro maneggiato e chiuso in sicurezza e quest’ultimo non viene neppure esposto nella cappella per evitare assembramenti (la salma viene benedetta in cimitero). 

Gli animali provano le stesse emozioni quando muoiono?

cosa si prova quando muore un animale

Ciascun essere umano si è chiesto, prima o dopo, cosa si prova quando si muore. Tuttavia, molti si interrogano persino su cosa prova quando muore un animale, se anche lui sente che sta per esalare l’ultimo respiro e se ha percezioni particolari.

Generalmente in natura, quando un animale sente che la morte sta sopravvenendo, si allontana dal gruppo e cerca un luogo solitario in cui rifugiarsi. Questo chiaramente non può avvenire per gli animali domestici che vivono in casa o in appartamento. 

Chi lavora e vive a stretto contatto con gli animali ha notato che ad agitare l’animale è la reazione di paura e angoscia dell’umano che assiste il suo piccolo amico alla fine della vita. I veterinari hanno visto infatti che gli animali convivono molto più stoicamente con il dolore rispetto agli umani perché hanno una soglia di sopportazione più elevata per non rischiare di estinguersi.

Detto questo, anche se gli animali non pensano come gli umani, certamente “sentono” perché hanno anch’essi una componente emozionale. Così, al momento della morte gli animali sentono che è ora di lasciarsi andare e muoiono in pace, come vuole la natura.  

Allora l’animale non prova dolore? Sbagliato. Secondo il ciclo naturale non prova eccessivo dolore fisico né emozionale. Siamo noi umani ad arrecarglielo nel momento in cui non accettiamo che la vita faccia il suo corso ma ci accaniamo con cure che procrastinano un evento a cui solo i padroni non sono preparati. 

Se l’animale sente qualcosa, ciò che sente è il nostro dolore per non riuscire ad accettare la sua morte. È il dolore a trattenerlo e a farlo stare male. Nel momento in cui si accetta la morte, l’animale si lascia andare in tranquillità.

Ti aiutiamo ad organizzare un funerale in caso di decesso

Questo è ciò che si sa ad oggi su cosa si prova quando si muore. Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946 è un’agenzia esperta nell’organizzazione di funerali, sia umani che animali, ed è a tua completa disposizione per l’organizzazione di cerimonie complete con o senza cremazione. 

I materiali pregiati utilizzati nella costruzione delle bare favoriscono in modo naturale la decomposizione del corpo e lo isolano dagli agenti esterni. 

Nello specifico, offriamo diversi servizi per onorare al meglio l’anima del defunto dopo la morte come la creazione o l’abbellimento della cappella cimiteriale o della tomba di famiglia per riunire tutti i propri cari in un unico luogo, la cremazione con urne di qualità per custodire le sue ceneri in casa o addirittura la diamantificazione delle ceneri per portare sempre con sé il proprio caro all’interno di un diamante.

Contattaci subito per scoprire i nostri pacchetti e le personalizzazioni che possiamo realizzare su misura per te al fine di rendere omaggio al tuo caro estinto. 

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Onoranze Funebri La Simonetta

Siamo un'agenzia di onoranze funebri che opera a Milano ed hinterland dal 1946. Da oltre 70 anni offriamo servizi funerari ai nostri clienti, nel rispetto delle loro volontà e coscienti delle loro emozioni.

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