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Funerale per una persona morta all’estero

17 Dicembre 2024
Funerale per una persona morta all’estero

Vuoi avere maggiori info su come riportare la salma in Italia e organizzare un funerale per una persona morta all’estero?

In questo articolo scoprirai cosa fare in caso di decesso all’estero e come la nostra agenzia funebre si muove in questi casi.

La morte di una persona cara è un momento già di per sé difficile, ma se tale evento avviene oltre confine nostrano, le complicazioni possono moltiplicarsi.

Lo sappiamo, non è certo qualcosa a cui si è preparati.

Eppure, può capitare.

Un viaggio di lavoro, una vacanza in un luogo esotico, un soggiorno studio all’estero, oppure un trasferimento definitivo in un altro Paese.

E se, in quelle circostanze, un familiare o un amico stretto viene a mancare, che cosa si deve fare?

Non tutti sanno quali sono i primi passi, quali documenti occorre reperire, a chi rivolgersi per il trasporto della salma, come gestire il rito funebre in Italia e quali servizi siano disponibili per rendere omaggio al defunto nel modo più adeguato.

Negli ultimi anni, con l’aumento della mobilità internazionale, eventi di questo tipo sono più frequenti di quanto si pensi.

Non è raro leggere fatti di cronaca in cui la morte di un cittadino italiano all’estero richiede l’intervento delle autorità consolari e di agenzie funebri specializzate come la nostra.

E, se in passato la gestione di queste situazioni era ancora più complessa, oggi, grazie alla professionalità di imprese come Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946, l’intero processo può essere affrontato con maggiore serenità.

D’altronde, non stiamo parlando di un semplice adempimento burocratico, ma di un momento di cordoglio, di ricordo, di rispetto.

Un funerale non è solo la consegna di documenti e il trasporto di un feretro: è un omaggio, un ultimo saluto che celebra la vita vissuta, una testimonianza della continuità del legame affettivo, un gesto di cura verso chi non c’è più. E farlo nel modo giusto, anche quando la morte avviene a migliaia di chilometri di distanza, è possibile. Come? Scopriamolo insieme.

Comunicare con le autorità consolari: il primo passo per il rimpatrio

Se la morte avviene in un Paese straniero, la prima mossa da compiere è quella di informare il Consolato Generale o l’Ambasciata Italiana competente.

Questa comunicazione permetterà di ottenere i permessi necessari al rimpatrio della salma in Italia.

Le autorità consolari forniranno indicazioni chiare sui documenti richiesti, come ad esempio l’atto di morte rilasciato dal Paese ospitante, l’eventuale certificazione della cittadinanza italiana del defunto, e tutti gli incartamenti necessari alla trascrizione del decesso in Italia.

Ma non è tutto.

I Consolati e le Ambasciate non sono solo sportelli burocratici: spesso offrono un supporto umano e informativo a chi, in preda allo smarrimento, non sa da dove iniziare. È un po’ come quando ti trovi in un aeroporto sconosciuto con la valigia persa: la prima assistenza che ricevi può davvero fare la differenza. E in un momento di dolore, sapere di poter contare su professionisti esperti, pronti a spiegare i passaggi, gli orari, le scadenze, rappresenta un enorme sollievo.

Documentazione necessaria: nulla osta, traduzioni e trascrizioni

Il trasporto di una salma dall’estero all’Italia non è un semplice viaggio di ritorno, ma un’operazione che richiede documentazione complessa, in particolare:

  • Atto di morte estero, rilasciato dall’Ufficio di Stato Civile locale.
  • Certificato conforme all’originale e, se necessario, una traduzione asseverata.
  • Prova della cittadinanza italiana del defunto, se non risultava iscritto all’AIRE.
  • Nulla osta al rimpatrio rilasciato dal Consolato o dall’Ambasciata.

L’ottenimento del nulla osta serve per iniziare la fase successiva: la pianificazione del trasporto della salma.

Qui arrivano le agenzie funebri specializzate, in grado di assistere in ogni singolo passaggio.

Dalla predisposizione del feretro secondo le norme internazionali, al coordinamento con le compagnie aeree, marittime o di trasporto su strada, fino alla gestione dei permessi sanitari, tutto deve avvenire con la massima precisione.

Consideriamo un caso reale, riportato di recente su alcuni forum di viaggiatori: il rimpatrio di un connazionale deceduto in Sudamerica.

Ottenere i documenti, far tradurre i certificati, interfacciarsi con un sistema burocratico diverso, superare barriere linguistiche, tutto ciò può sembrare un’impresa titanica. Eppure, con la giusta assistenza, è possibile ridurre lo stress, guadagnando tempo prezioso per il proprio lutto, senza affogare nella carta bollata.

Il ruolo dell’agenzia funebre nel trasporto della salma

Funerale per una persona morta all'estero

Una volta ottenuta la documentazione, come si procede?

Occorre contattare un’agenzia di pompe funebri professionale, come Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946.

Queste realtà, presenti da decenni sul territorio, hanno sviluppato una conoscenza approfondita delle normative, delle convenzioni internazionali e delle prassi migliori per effettuare trasporti funebri internazionali.

Il loro scopo è sollevarti dalle incombenze tecniche, permettendoti di focalizzarti su ciò che conta davvero: dare l’ultimo saluto a chi non c’è più.

Molte agenzie, grazie alla collaborazione con network globali, riescono a organizzare il rimpatrio della salma via aerea o via terra, garantendo bare conformi alle normative sanitarie, imballaggi speciali e tutti i permessi sanitari necessari.

Un trasporto internazionale ben gestito può ridurre i tempi di attesa e i rischi di imprevisti.

E mentre tu potresti sentirti in mezzo a un labirinto normativo, l’agenzia agisce come un filo di Arianna, un supporto costante che guida i familiari in ogni fase, fino all’arrivo in Italia della salma.

Dal Paese estero all’Italia: Convenzione di Berlino e passaporto funerario

Non tutti sanno che il trasporto internazionale di una salma è regolato da accordi specifici. Uno dei più noti è la Convenzione di Berlino, sottoscritta da numerosi Paesi tra cui Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Belgio e altri.

Se il defunto si trova in una nazione aderente a questa convenzione, il rilascio del passaporto funerario semplifica il trasferimento del feretro. Il passaporto funerario è un documento che attesta la conformità del trasporto ai requisiti sanitari e legali condivisi tra i Paesi firmatari.

Se invece la destinazione o il luogo di partenza non aderiscono all’accordo, occorrerà ottenere un’autorizzazione specifica all’espatrio della salma e il nulla osta all’introduzione del feretro nel Paese di arrivo. Questi adempimenti possono sembrare ostacoli insormontabili, ma non lo sono: con la guida di esperti del settore, tutto diventa più chiaro e lineare.

Scelta del rito funebre: cremazione, inumazione, tumulazione

Una volta rientrata la salma in Italia, arriva il momento di organizzare un funerale degno della persona scomparsa.

Se il defunto, ad esempio, desiderava un funerale con cremazione, o se la famiglia preferisce la tumulazione in un loculo, o ancora l’inumazione in terra, occorre scegliere con attenzione.

Alcune famiglie richiedono un funerale completo di tutto, comprensivo di rito religioso o civile, allestimento della camera ardente, disbrigo pratiche e addobbi floreali. Altri, magari più attenti alle proprie disponibilità economiche, chiedono un funerale a rate, una possibilità oggi sempre più diffusa per non rinunciare a un addio dignitoso anche in caso di budget limitato.

Le scelte non finiscono qui. C’è chi desidera una cerimonia semplice, intima, con pochi familiari e amici stretti, e chi invece opta per un rito più ampio, con partecipazione della comunità. In alcuni casi, potresti voler aggiungere elementi personali: una musica particolare, la lettura di una poesia amata dal defunto, la proiezione di fotografie significative. L’importante è ricordare che ogni funerale è unico e deve riflettere, nel limite del possibile, la personalità di chi viene salutato per l’ultima volta.

Aspetti burocratici italiani: le autorizzazioni del Sindaco e dell’ASL

Se la persona scomparsa era cittadina italiana residente all’estero ma desiderava essere seppellita in Italia, ci sono ulteriori passaggi da seguire.

L’autorizzazione al trasporto della salma sul territorio nazionale richiede il parere favorevole dell’Autorità Sanitaria e l’ok del Sindaco del Comune di destinazione.

Occorrerà fornire certificati rilasciati dall’Azienda Sanitaria che attestino la non pericolosità del trasporto e l’avvenuto trattamento antiputrefattivo.

Non ti stiamo raccontando una lista di lungaggini burocratiche per scoraggiarti, anzi.

Conoscere in anticipo i requisiti significa poter programmare meglio, evitare sorprese e ridurre l’ansia.

Pensala come una sorta di check-list: un po’ come prima di un lungo viaggio in auto, quando controlli il livello dell’olio, la pressione delle gomme e la presenza del kit di emergenza. Tutto serve per prevenire intoppi e garantire che il funerale si svolga come previsto.

Logistica del trasporto: via aerea, via mare, via terra

Una questione importante riguarda le modalità di trasporto.

A seconda della distanza, della collocazione geografica del Paese di partenza e delle condizioni del feretro, l’agenzia funebre potrebbe proporre diverse soluzioni:

  • Trasporto aereo: spesso il più rapido e sicuro per lunghe distanze, con compagnie specializzate nel maneggiare feretri secondo le norme internazionali.
  • Trasporto via terra: adatto se il decesso è avvenuto in Paesi confinanti o comunque raggiungibili in auto o con un carro funebre attrezzato.
  • Trasporto marittimo: meno frequente, ma possibile in alcuni casi particolari, soprattutto se ci si trova su isole o in luoghi in cui i collegamenti via mare sono funzionali e più convenienti.

La decisione dipende da costi, tempi, disponibilità dei mezzi e condizioni della salma.

Anche qui, l’esperienza dell’agenzia funebre è determinante: può consigliarti la soluzione migliore, quella che riduce le complicazioni e garantisce la massima dignità al defunto.

Assistenza psicologica e supporto umano

Parliamoci chiaro: affrontare la morte di un caro è già un trauma.

Farlo a distanza, senza poter immediatamente raggiungere il luogo del decesso, con la complessità di norme straniere, può aumentare la sofferenza.

Ecco perché alcune agenzie funebri non si limitano a fornire servizi tecnici, ma offrono un supporto umano.

Che si tratti di un aiuto psicologico, di un consiglio su come parlare della perdita ai bambini, o semplicemente di una parola di conforto, la presenza di figure empatiche può fare la differenza.

Pensiamo a ciò che diceva Elisabeth Kübler-Ross, la famosa psichiatra che ha studiato il lutto:

“Le persone sono come vetrate. Brillano e scintillano quando fuori c’è il sole, ma quando scende l’oscurità, la loro vera bellezza si rivela solo se c’è una luce all’interno.”

In un momento buio come la perdita di una persona cara all’estero, avere accanto un aiuto professionale può essere quella luce interiore che permette di mantenere un briciolo di serenità.

Tradizioni funebri e differenze culturali

Funerale per una persona morta all'estero

Morire all’estero significa anche, a volte, confrontarsi con tradizioni funebri differenti dalle nostre.

Ci sono Paesi in cui la cremazione è la norma, altri in cui la sepoltura segue rituali complessi, altri ancora in cui la veglia funebre è caratterizzata da musiche, danze o offerte alla divinità locale.

Sebbene l’obiettivo finale sia quello di riportare il defunto in Italia, conoscere e rispettare, per quanto possibile, i costumi del luogo in cui è avvenuta la morte è un gesto di rispetto e comprensione culturale.

In un mondo globalizzato, dove i viaggi diventano esperienze di vita, il momento del trapasso può anche trasformarsi in una sorta di ultima testimonianza di questa multiculturalità.

La possibilità di fondere tradizioni, di far convivere riti di origine diversa, magari accostando un fiore di provenienza esotica a un oggetto caro portato dall’Italia, può creare un addio davvero unico.

La scelta dell’impresa funebre: professionalità, esperienza e trasparenza

Di fronte a tutte queste sfide, come scegliere la giusta impresa funebre? Prima di tutto, affidati a chi ha esperienza.

Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946 è sul campo da decenni, conosce le dinamiche dei trasporti internazionali, ha maturato contatti con consolati, ambulanze funebri, compagnie aeree, e può mettere in campo una rete collaudata di servizi.

Alcune ricerche di settore hanno evidenziato che la clientela cerca trasparenza, assistenza h24, chiarezza sui costi e nessuna sorpresa finale.

In situazioni così delicate, scoprire costi aggiuntivi all’ultimo minuto può risultare frustrante. È importante, quindi, chiedere fin da subito un preventivo dettagliato per il funerale e accertarsi che tutti i servizi siano compresi: dal disbrigo pratiche funebri al trasporto, dalla preparazione della salma ai riti funebri in Italia.

Solo così si evita di andare incontro a delusioni o a ritrovarsi con spese impreviste.

Tempi e costi: pianificazione e no stress

Le tempistiche per il rimpatrio e la celebrazione del funerale in Italia variano a seconda delle circostanze.

Mediamente, il trasporto della salma dall’estero richiede alcuni giorni, ma può allungarsi se emergono problemi nella documentazione, se occorre attendere autorizzazioni internazionali, o se ci si trova in zone remote del pianeta. A volte, per accelerare i tempi, si può valutare di affidarsi a voli cargo o a servizi speciali.

L’importante è non cedere al panico e affidarsi a professionisti che sappiano consigliare la soluzione migliore.

Per quanto riguarda i costi, molto dipende dalla distanza, dal tipo di bara richiesta, dalla necessità di trattamenti antiputrefattivi, dalle tasse consolari, dalle autorizzazioni.

Alcune famiglie scelgono di gestire gradualmente la spesa. Ecco perché noi accettiamo forme di pagamento dilazionate, permettendo, come già accennato, un funerale a rate, per andare incontro a chi non vuole rinunciare a un rito decoroso pur non disponendo immediatamente dell’intero importo.

Chi paga il rimpatrio della salma?

È una domanda che non vorresti mai porti, eppure, quando un familiare muore all’estero, diventa improvvisamente urgente.

La risposta non è sempre semplice, perché entrano in gioco vari fattori: assicurazioni, normative locali, disponibilità economiche della famiglia e persino eventuali accordi tra Stati. Hai mai pensato a quanto possa essere complesso questo passaggio?

In generale, se il defunto aveva stipulato un’assicurazione viaggio con copertura sanitaria e rimpatrio, allora buona parte dei costi potrebbe essere sostenuta dalla compagnia assicurativa. Alcuni pacchetti prevedono addirittura la gestione completa del trasporto del feretro. Ma cosa accade se non c’è alcuna polizza attiva?

In assenza di assicurazione, la spesa ricade solitamente sulla famiglia, che deve farsi carico di tutte le incombenze: dall’agenzia funebre che segue le pratiche, alla documentazione consolare, fino alle spese di trasporto internazionale (aereo, via terra o via mare).

Alcuni consolati possono fornire assistenza burocratica, ma difficilmente intervengono nei costi, a meno che non esistano specifiche convenzioni o situazioni di estrema necessità.

La realtà è che, senza coperture adeguate, i parenti devono affrontare non solo il dolore della perdita, ma anche l’onere economico del rimpatrio, rendendo il tutto ancora più pesante da sopportare.

In conclusione, un ultimo saluto senza confini

In un’epoca in cui attraversiamo i continenti con la facilità con cui una volta si attraversava la piazza del paese, la morte può colpirci ovunque.

Ma questo non significa che il nostro ultimo saluto debba essere meno sentito o più difficile da organizzare.

Al contrario, grazie alla competenza di imprese funebri consolidate, alle leggi internazionali, alle convenzioni come quella di Berlino e all’assistenza delle autorità consolari, oggi è possibile assicurare che il ritorno a casa del defunto e la celebrazione del suo funerale siano all’altezza delle aspettative.

Non importa se tutto ha avuto inizio sotto il sole di una spiaggia caraibica, in una metropoli asiatica o in un tranquillo borgo europeo. L’importante è sapere che, a dispetto delle distanze e della complessità, è possibile realizzare un funerale dignitoso, umano, rispettoso e, soprattutto, coerente con ciò che il defunto avrebbe voluto.

L’ultimo abbraccio, l’ultimo pensiero, l’ultimo ricordo non conoscono frontiere. E se, alla fine, puoi dire di aver reso omaggio in modo autentico, allora ogni sforzo sarà stato giustificato.

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Onoranze Funebri La Simonetta

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