La nostra agenzia funebre “Onoranze Funebri La Simonetta“, attiva dal 1946, ha avuto l’onore di essere menzionata su uno dei più prestigiosi quotidiani nazionali, La Repubblica. La giornalista Claudia de Lillo ha dedicato spazio nel suo articolo a descrivere la nostra realtà aziendale e il servizio che offriamo alla comunità di Milano. Accogliere Claudia nella nostra sede è stato un momento di particolare piacere per noi, dove abbiamo avuto l’opportunità di condividere la nostra storia, i valori che rappresentiamo e l’impegno che mettiamo ogni giorno nel nostro lavoro. Con orgoglio, abbiamo mostrato come, dal 1946, la nostra agenzia sia divenuta un punto di riferimento per la città, mantenendo sempre un approccio rispettoso e professionale nei confronti delle esigenze delle famiglie che ci affidano i loro cari in un momento così delicato.
Di cosa parla l’articolo?
L’articolo inizia con una descrizione vivida e personale da parte della giornalista, che apre con una riflessione sulla decisione di intraprendere un viaggio – una metafora che potrebbe alludere all’esperienza di trattare un argomento delicato come quello della morte. Lei menziona la ricezione di un messaggio che la mette in comunicazione con la nostra agenzia, Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946, stabilendo un contesto di risposta e di servizio attento.
Si evidenzia la nostra storia, con un accenno alla fondazione nel 1946 e alla figura di Alessandro Simonetta, che rappresenta la continuità familiare e la dedizione al lavoro che svolgiamo. La giornalista sottolinea il peso delle recensioni positive ricevute e la quantità di oggetti, servizi e persone che orbitano attorno a questo mondo.
Viene poi introdotto il tema della personalizzazione dei funerali, toccando come noi, alla Onoranze Funebri La Simonetta, trattiamo le diverse esigenze e richieste per le cerimonie funebri, che possono variare dalla tradizione religiosa a quelle più laiche e personalizzate. Viene citato un esempio di una nonna filippina la cui sala è stata decorata con ghirlande e che è stata celebrata anche a distanza attraverso Zoom, evidenziando la nostra capacità di adattarci e rispettare le tradizioni familiari in un mondo globalizzato.
La giornalista prosegue descrivendo l’incontro con i nostri artisti, che creano vere e proprie opere d’arte per le cerimonie, come i cuscinetti e i cuscini per le bare, sottolineando l’arte e l’umanità che inseriamo nel nostro lavoro.
L’articolo poi tocca le nostre iniziative innovative, come le mostre d’arte e le urne salvaspazio, dimostrando come la nostra agenzia cerca di trasformare la morte da un tabù in un’esperienza che può essere accolta con serenità e bellezza.
Questa prima parte dell’articolo si chiude con la menzione di una mostra che abbiamo organizzato e con il ritratto di una nostra cliente che trova conforto nella nostra capacità di offrire un servizio che non si limita al mero aspetto organizzativo, ma si estende a un supporto emotivo e personale.
Nella seconda parte dell’articolo, l’attenzione si sposta sull’ambiente di lavoro e sul personale della nostra agenzia, Onoranze Funebri La Simonetta dal 1946. Si menzionano i 50 dipendenti che contribuiscono a rendere possibile il nostro servizio, evidenziando la diversità delle mansioni e la passione che ognuno mette nel proprio lavoro. La passione è descritta come essenziale, sia per chi si occupa degli aspetti più intimi e delicati del servizio funebre, sia per chi è impegnato nella cura degli spazi e delle cerimonie.
La narrazione personale continua con il racconto di Ivan, un operaio che, nonostante le sfide del suo lavoro, trova significato e soddisfazione nel suo ruolo. La giornalista descrive le sue responsabilità quotidiane e il suo impegno, offrendo uno sguardo alla componente umana e sensibile del nostro settore.
Nell’articolo si parla poi delle innovazioni introdotte dalla nostra agenzia, come le auto elettriche usate per i funerali, che rappresentano il nostro impegno verso un’etica sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Questo dettaglio non solo rispecchia il nostro spirito innovativo ma anche il desiderio di adeguarci ai cambiamenti dei tempi, sempre con rispetto e dignità verso le persone che serviamo e l’ambiente in cui operiamo.
Si evidenzia inoltre la nostra attenzione al dettaglio e la capacità di personalizzazione dei servizi funebri, fornendo esempi come la casa funeraria che viene curata fino all’ultimo dettaglio per garantire un’atmosfera rispettosa e confortevole. La giornalista si sofferma sulla nostra capacità di ascolto e sul desiderio di soddisfare le necessità di ogni famiglia in un momento così delicato.
L’articolo termina senza retorica, lasciando spazio all’umanità e alla quotidianità che incontriamo nel nostro lavoro, con un focus sull’importanza dell’empatia e sulla comprensione della morte non come un tabù, ma come parte di un percorso di vita da affrontare con cura e rispetto.
La sensibilità e il rispetto che mettiamo nel nostro lavoro quotidiano sono resi evidenti attraverso queste parole, dimostrando che il nostro approccio al servizio funebre non è solamente una questione professionale, ma anche una missione profondamente umana.