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Quando si è sicuri della morte di una persona?

13 Novembre 2022
Quando si è sicuri della morte di una persona?

Non c’è nulla di peggio che vedere un proprio caro soffrire, dilaniato da una tremenda malattia o dall’incedere inesorabile della vecchiaia, e non poter fare niente di concreto per aiutarlo, se non stargli vicino e fargli sentire tutto l’affetto provato per lui.

Arriva poi un momento in cui tutto tace e la situazione sembra stabilizzarsi: in questi casi si può provare sollievo, dato che ormai il nostro amato ha smesso di stare male, però allo stesso tempo si è pervasi da un profondo senso di vuoto e smarrimento, perché ci accorgiamo di averlo perduto per sempre.

Ma come capire se la morte è sopraggiunta davvero?

Una domanda lecita. Se ti sei posto un quesito del genere, sei capitato nel posto giusto.

In questo articolo ti spiegheremo infatti quali sono gli elementi fondamentali da valutare per poter attestare il decesso di una persona, sia a livello cerebrale che cardiaco, indicandoti anche tutti quei segni e sintomi che fanno presupporre l’imminente arrivo della morte.

Come si accerta la morte di una persona?

Per essere sicuri che una persona sia davvero scomparsa, possiamo riferirci a quanto affermato dalla legge 578/93 emanata il 29 dicembre del 1993: la morte di un individuo è accertata a tutti gli effetti quando si verifica la totale cessazione delle sue funzioni encefaliche, a causa del mancato arrivo di sangue e ossigeno al cervello poiché il cuore e i polmoni si sono fermati.

In alcuni casi può però avvenire la cosiddetta “morte cerebrale”, che si verifica in pazienti in cui l’attività encefalica è cessata, ma che sono tenuti artificialmente in vita grazie al collegamento con un macchinario che ne riproduce le funzioni vitali quali la respirazione e il battito del cuore.

In situazioni del genere, la morte completa dell’individuo si attesta tramite la valutazione di diversi fattori:

  • la mancanza di coscienza e di riflessi provenienti dai nervi cranici;
  • l’assenza di stimoli elettrici a livello della corteccia cerebrale per un periodo di tempo di almeno 30 minuti;
  • Valori del PH ematico inferiori a 7,4 e dellapressione di anidride carbonica superiori a 60mmHg (misurati mediante la “prova di apnea”, che si esegue scollegando il paziente dal respiratore).

Un altro accertamento della morte può essere fatto tenendo in considerazione i criteri cardiaci, che definiscono una persona deceduta laddove un elettrocardiogramma eseguito per 20 minuti di fila non evidenziasse alcuno stimolo proveniente dal cuore.

Ma chi ha il compito di valutare la morte di una persona?

Questo dipende dal luogo in cui l’individuo in questione si trova.

Se è infatti ricoverato in un ospedale, quando ne è sospettata la morte viene riunito a scopo confermativo un team formato da un neurofisiopatologo, un medico legale e uno specialista in rianimazione e anestesia.

Se invece l’individuo viene dichiarato morto al di fuori della struttura ospedaliera, è necessario convocare un medico necroscopo che farà visita al defunto in un arco di tempo compreso tra le 15 e le 30 ore dal momento del sospettato decesso.

Come riconoscere la vicinanza alla morte?

persona omaggia un morto con una rosa

Man mano che le condizioni di salute di un individuo peggiorano irreversibilmente, si verificano nel suo organismo alcuni eventi che possono suggerire il triste ma imminente arrivo della dipartita eterna.

Questi segni caratteristici coinvolgono differenti apparati e organi; vediamoli più nel dettaglio qui di seguito.

  • Sistema respiratorio: compaiono rantolii, respirazione affaticata e asmatica, frequenti episodi di tosse secca;
  • Sistema urinario: improvvisa incontinenza alternata a ritenzione urinaria, talvolta anuria (riduzione notevole della quantità di urina emessa);
  • Sistema gastrointestinale: episodi frequenti di nausea e vomito, alterazione della deglutizione, anoressia;
  • Cervello: comparsa di agitazione e nervosismo improvvisi, confusione e sensazione di dolore diffuso in tutto il corpo, con tremolii e fascicolazioni muscolari;
  • Cute: pallore, sudorazione, gonfiori ed edemi, pelle che tira e si secca.

Valutando lo stato generale dell’organismo, si possono evidenziare inoltre estrema debolezza (astenia) che costringe all’allettamento, febbre alta e improvvisa insonnia.

Come ci si comporta dal punto di vista terapeutico?

Nel momento in cui ci si rende conto che il paziente manifesta i sintomi di avvicinamento alla morte sopra elencati, è necessario mettere in atto una serie di trattamenti terapeutici volti a migliorare le sue condizioni negli ultimi giorni di vita.

In particolare:

  • Evitare di sovraccaricare il suo organismo con farmaci ormai inutili, somministrando dunque soltanto quelli necessari a tenere a bada i sintomi;
  • Controllare regolarmente e con attenzione le sue condizioni, per individuare qualsiasi cambiamento;
  • Non affaticarlo con l’esecuzione di esami/visite non strettamente necessarie;
  • Ascoltarlo con calma e pazienza per cercare di venire incontro a ogni sua esigenza, se possibile;
  • Valutare come procedere in ambito di nutrizione e idratazione.

In una fase così delicata, un altro aspetto fondamentale consiste nello stare vicino ai parenti e amici del paziente, spiegando loro con precisione i motivi per i quali si mettono in atto o meno delle pratiche piuttosto che altre.

Non è infatti raro che i familiari di un individuo che si trova in questa situazione pensino che i medici abbiano “abbandonato” il loro caro: il dialogo diventa dunque fondamentale per chiarire ogni eventuale dubbio, paura o preoccupazione.

In quale momento si contatta l’agenzia funebre?

Dipende dalle modalità e dal luogo in cui è avvenuto il decesso.

Se accade all’interno di una struttura sanitaria quale l’ospedale, l’agenzia funebre può essere contattata subito dopo l’emissione da parte del medico competente della certificazione riguardante la verificata morte del paziente.

Se invece il decesso si è verificato all’esterno di un’azienda ospedaliera, ad esempio dentro casa, è opportuno in primo luogo contattare il medico curante (o la guardia medica) e il medico necroscopo, che svolgerà tutti i controlli necessari a stilare il certificato di morte.

Successivamente si potrà chiamare l’agenzia di onoranze funebri per l’organizzazione del funerale.

Un altro caso ancora è quello rappresentato dalla morte in circostanze violente o avvenuta senza un apparente motivo (senza cioè che ci fossero preesistenti condizioni note di malattia): in situazioni del genere, l’agenzia funebre può essere contatta solo dopo che sia stata eseguita l’autopsia, ordinata dall’Autorità Giudiziaria, sul corpo del defunto, al fine di individuarne correttamente le cause del decesso.

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